Giuliano Briganti

Marco Ricci

Belluno 1676 – Venezia 1730
 
Paesaggio con fiume e paese sullo sfondo
Penna, inchiostro e acquarello su carta, mm 330x470
 
 
 
Inedito e privo di relazioni specifiche con opere incise o dipinte di Marco Ricci, il foglio in esame deve confermarsi senz’altro al catalogo dell’artista bellunese, e più precisamente a una data relativamente precoce della sua attività di disegnatore.
Sembrano infatti indicarlo le ombre dei tronchi d’albero e il ricco fogliame definito, come nei fogli di paese del Guercino che Ricci prese a modello nei suoi anni giovanili, da un fitto tratteggio a inchiostro che solo più tardi sarà sostituito dalla tinteggiatura ad acquarello, qui presente in misura marginale.
Numerosi i motivi di confronto con la produzione grafica di Marco Ricci per quanto attiene gli aspetti compositivi: la definizione del primo piano con quinte erbose in controluce, i poderosi tronchi divergenti, il corso d’acqua e il paese di sfondo, insieme alle figure tra gli alberi sono appunto motivi ricorrenti nel suo ricco catalogo, ordinato per la prima volta da Giuseppe Pilo in occasione della rassegna monografica tenuta nel 1963 a Bassano del Grappa, e più recentemente da Annalisa Scarpa Sonino (1991) e da Dario Succi (1993), oltre che da studi specifici sulla sua produzione incisa (Marco Ricci e gli incisori bellunesi del 700 e 800. Catalogo della mostra, Belluno 1969).
Sotto questo profilo, i confronti più pertinenti possono appunto stabilirsi con due acqueforti nelle raccolte del Museo Civico di Bassano, dalla collezione Remondini (numeri 3812 e 3849, rispettivamente) Paesaggio con pastori e Paesaggio con contadini e boscaiolo in cui, ancor più che in altri fogli, gli stessi motivi paesistici sono animati da figure simili alle nostre.
Altri motivi di confronto, ancora per gli aspetti compositivi, rimandano al foglio 01136 nelle collezioni reali inglesi di Windsor (A. Blunt – E. Croft-Murray, Venetian Drawings of the XVII and XVIII Centuries in the Collection of Her Majesty the Queen at Windsor Castle, London 1957, n. 67), che propone in controparte una variante della già citata incisione 3849 a Bassano, e con il foglio 01165 (Blunt – Croft Murray, n. 75), simile al nostro per la soluzione del primo piano. L’uso esclusivo dell’acquarello bruno che caratterizza i disegni di Windsor ne suggerisce tuttavia una datazione più tarda.
 
Ludovica Trezzani  
Novembre 2016