Giuliano Briganti

Mino Maccari

Mino Maccari
Siena 1898 - Roma 1989
 
Figura femminile seduta, frontale, allatta il filosofo Giovanni Gentile (recto)
Tempera e inchiostro di china su carta, mm. 438 x 318
Firmato in basso a destra: Maccari
 
Figura femminile seduta su una poltroncina, vista di lato, allatta un signore con tight, cilindro, occhiali. In alto la scritta: Il Selvaggio (verso)
Tempera e inchiostro di china su carta, mm. 438 x 318
 
Inedito
 
 
Nelle due schede d’archivio che accompagnano questo foglio, disegnato al recto e al verso, parte della collezione Briganti, è indicata una data, il 1934, che non compare però nell’opera. I due disegni raffigurano due donne diverse in abiti diversi che allattano: al recto è il filosofo Giovanni Gentile (Castelvetrano 1875-Firenze 1944) ad essere allattato, al verso è un signore in tight con cilindro, occhiali, barba e capelli bianchi. Nel disegno al verso, in alto, si legge la scritta: Il Selvaggio. L’opera fu, probabilmente, concepita da Mino Maccari per essere inserita nelle pagine de “Il Selvaggio”, la rivista da lui diretta. La rivista aveva iniziato la sua pubblicazione nel 1924 a Colle val d’Elsa sotto la direzione di Angiolo Bencini. Due anni dopo la sede era stata trasferita a Firenze da Mino Maccari che nel frattempo ne era divenuto il direttore. La sede della rivista seguì dunque le sorti e gli spostamenti di Maccari: rimase a Firenze dal 1926 al 1928, dal 1928 al 1930 passò a Siena, nel corso del 1931 a Torino e infine, nel 1932, fu portata a Roma dove rimase fino alla fine della sua pubblicazione, nel 1943.
Rapporti diretti ed evidenti di questo, per ora, enigmatico disegno con “Il Selvaggio” non ce ne sono poichè, apparentemente, non è stato pubblicato sulla rivista. L’unico elemento comune al disegno e alla rivista è la presenza di Giovanni Gentile. La figura del filosofo compare il 30 aprile 1935 nelle due illustrazioni di Maccari, nella copertina e nell’ultima pagina de “Il Selvaggio”. La presenza di Gentile è spiegata nel testo, forse dello stesso direttore, del risvolto di copertina: Giovanni Gentile ha scritto la prefazione al libro dal titolo Cinematografo, opera del regista e teorico del cinema Luigi Chiarini (1900-1975), e, tutti sono convinti che essa [la prefazione] segni una nuova svolta nella storia della Decima Musa, ossia del cinema. Nel 1935 Luigi Chiarini, padre illustre dello storico dell’arte e direttore della Galleria Palatina Marco Chiarini (1933-2015), pubblica Cinematografo e fonda, a Roma, il Centro Sperimentale di Cinematografia. Nella prima delle due illustrazioni de “Il Selvaggio” Maccari raffigura il filosofo Gentile, in alto mare, all’interno di una ciambella di salvataggio recante la scritta “Il Selvaggio”, e in una nuvoletta al centro, sopra la filosofo, compare a mezzo busto, un’attrice americana, Mae West (come indica la didascalia sottostante), raffigurata come la possibile salvezza o il sogno, ad occhi aperti, del naufrago. Nella seconda illustrazione si vede il filosofo in piedi mentre rende omaggio o saluta, togliendosi il cilindro, una ballerina. Al di sotto si legge la didascalia: L’arrivo della Filosofia a Hollywood- Ciao, John!. Entrambe le immagini, come si vede, alludono allo stesso argomento cinematografico. Ma questo soggetto non ha, viceversa, alcuna relazione con l’opera della quale qui parliamo e della quale oggi, a circa ottant’anni di distanza, non siamo in grado di comprendere a pieno il significato, probabilmente di satira politica e culturale, identificandone i personaggi.
Nel corso degli anni Trenta Giovanni Gentile, già Ministro della Pubblica Istruzione (1924-26), dedica tutte le sue energie alla Enciclopedia Italiana. Sotto la sua direzione, a Roma, tra il 1929 e il 1937 escono trentacinque volumi e nel 1938 la prima Appendice. Nel 1943, all’indomani della caduta del Fascismo, assente Gentile, il Governo di Salò decide il commissariamento della Enciclopedia Italiana e il trasferimento della sede a Bergamo, terra della Repubblica Sociale. Dal 1928 il filosofo è commissario della Scuola Normale Superiore di Pisa e dal 1932 ne assume la carica di direttore che, con alcuni intervalli, mantiene ancora nel 1937-38 fino al 1943. Nel 1936 acquista la casa editrice Sansoni. Alla fine del 1943 viene nominato presidente dell’Accademia d’Italia. Sulla base di queste sintetiche notizie biografiche e di una eventuale data 1934 (suggerita forse dallo stesso Giuliano Briganti al quale il disegno apparteneva) possiamo supporre che la figura femminile più giovane, al recto, che, con un seno nudo, allatta il filosofo, possa essere l’Italia oppure la Cultura Italiana o, ancora la Scuola Normale Superiore di Pisa, che nutre di sé l’uomo. Non sono in grado di capire chi sia l’altra figura femminile più adulta, quella al verso, forse raffigurata in veste di sposa con lunghi capelli neri fermati in alto da un’acconciatura (un velo matrimoniale?), pesante nei tratti fisiognomici. Ugualmente non riesco ad identificare la figura maschile con la lunga barba e i capelli bianchi, gli occhiali, in tight con tuba (o cilindro). Potrebbe forse trattarsi di un Giovanni Gentile immaginato imbiancato perché invecchiato?
 
 
Laura Laureati
 
Ottobre 2017